Il giorno del test

Un anno fa, il giorno di Pasqua.
Gian e io eravamo a Crespano, nella mia stanza da letto.
Avevamo deciso di fare il test di gravidanza nel giorno della Rinascita.
Sono andata in bagno, ho fatto la pipì in un bicchiere, poi sono uscita con quell’aggeggio tipo penna in mano, chiuso con il cappuccio, appoggiandolo su una superficie piana come da indicazioni.
“Sono passati 3 minuti?”
“Non ancora”
“Ok... adesso sì...”
“Aspettiamo per sicurezza ancora un pochino”
Seduti l’uno accanto all’altro, con le gambe intrecciate, a bordo letto.
In attesa.
“Vado?”
“Vai.”
Guardiamo.
Finestra di controllo, finestra del risultato.
Una linea verticale, un grande “più”. +
Io: “Sono incinta?”
Gian: “Si...” mi sorride.
Entro in uno stato di confusione.
Gian: silenzio, mi fissa con gli occhi che ridono e le sue pieghette sul naso
Io: “Fammi leggere meglio le istruzioni”.
E cerco in valigia il foglio con le istruzioni che avevo già letto e riletto prima del test.
Guardiamo insieme.
Gian con i suoi occhi dolcissimi: “Si...”
Io: “Controllo anche su internet!”
Prendo il telefono, cerco i risultati di Clearblue... confronto le immagini.
“Si.”
Sono incinta.
Tra le lenzuola colorate, in una giornata di sole.
Appena ho realizzato ti ho sentito fisicamente in me.
Dentro.
Un tuffo.
Qualche istante di apnea.
“Oddio..” contengo un miracolo, sono il mezzo di una meraviglia.
Mi stendo sul letto dalla parte dei piedi, Gian di fronte a me, ci asciughiamo le lacrime di gioia l’uno con l’altra.
Il viaggio è iniziato.
Non si torna più indietro.
E tu, Gianluca, sei esattamente la persona giusta che avrei voluto al mio fianco.


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